martedì 28 aprile 2009

Destino?

E’ una poesia che per molti anni, dall’adolescenza fino a dopo essere diventata mamma, ho continuato a trascrivere sulla prima pagina dei miei diari o delle mie agende… mi ci rispecchiavo, avrei voluto essere così brava da aver trovato io quelle parole, invece le ha scritte Vincenzo Cardarelli ma le ho fatte mie per sempre. Stasera parlando con Paola le ho detto che sono stata fortunata ad aver incontrato Carlo, il mio porto tranquillo… e mi è tornata in menta quella poesia che ha fatto parte della mia vita per tanto tempo. Così, prima di andare a letto la trascrivo qui… chiedendomi perché continuo a pensare che il mio destino sia vivere balenando in burrasca.

Gabbiani
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.
                                                    

 

Una risposta a Destino?

  1. paola scrive:

venerdì 10 aprile 2009

Davide contro Golia...

… Dopo cinque giorni di lavoro durissimo, in un’atmosfera che si taglia a fette, in attesa di domani ultimo giorno  di questa settimana di merda che cosa poteva mai capitare? Ovvio… qualche ora di lavoro anche stasera, per un’urgenza.
Prima reazione: ma porca miseria, proprio stasera che avevo finalmente a disposizione qualche ora di santa pace???
Poi ovviamente mi sono vergognata di me stessa e dei miei pensieri.
Non so chi sia, se uomo o donna, se giovane o meno giovane… so però per certo che è in pericolo di vita, che ha bisogno di me, della mia esperienza, della mia competenza per affrontare nelle condizioni migliori un trapianto di organo che forse salverà la sua vita. So che di fronte a questa persona indifesa la cui vita è appesa ad un filo dimenticherò la mia stanchezza ed il mio nervosismo, il mio rancore verso chi sta distruggendo la mia serenità, so che dimenticherò il mio desiderio di riposo e mi darò da fare senza risparmiarmi, in barba a chi considera gli infermieri una pidocchiosa miserabile massa di operai che aspirano solo a timbrare il cartellino ed andarsene a casa in attesa del 27.
Sono amareggiata, delusa, schifata. Ma so di essere una brava infermiera, e di avere molta più classe e coscienza di chi in questo momento sta usando tutto il suo potere per schiacciare me ed i miei colleghi. Sono felice di essere una miserabile operaia, se questo significa avere ancora un cuore, una testa che ragiona, la capacità di non farmi accecare dal potere e dalla rabbia di essere stato sfidato.
Già una volta  un piccolo Davide ha battuto un enorme Golia.  La storia a volte si ripete… chissà.

2 risposte a Davide contro Golia…

  1. paola scrive:
  2. patrizia scrive: